...I Ricordi della Mia Gioventù...  

RADIO BASSO LAZIO

    Avevo 15 anni e agli inizi degli anni '70 anche a Rocca d'Arce si incominciavano a far strada i primi Movimenti Politici e ricordo che nel palazzo più sotto di quello di "Gnora Maria" fu istituita la locale Sezione del Partito Socialista Italiano.

    C'era un tavolo da ping pong, alcune sedie, un tavolo ma soprattutto ... tanta voglia di libertà. Noi ragazzi di allora passavamo le giornate in quella sezione a giocare, a sentir suonare Vincenzo "il Maestro" con la chitarra, a parlare del più e del meno, a sentire quelli più grandi di noi parlare di politica, e molte volte parlavano in silenzio ... altrimenti " qualcuno li sentivano da fuori...?", bei tempi quelli, un po' ci sentivamo dei "Carbonari".

    Di fianco alla stanza grande c'era uno stanzino... ed è proprio qui che nacque nel 1976 la Prima Emittente Locale "Pirata" RADIO BASSO LAZIO, pirata, perchè le leggi di allora vietavano le trasmissioni radio locali.

   In seguito negli anni successivi in tutta la Valle del Liri incominciarono a nascere, proprio per questa voglia di novità e di libertà, diverse altre emittenti locali. Posso ricordare "Radio Linea 78" di Colfelice, "Radio Ceprano 1", "Radio Sirio" di Roccasecca, "Radio Fontana" di Fontana Liri, "Radio Vega" di Aquino, ma quella che più interessa a noi era RADIO BASSO LAZIO.

 

Vi racconta la Storia della Nostra Emittente uno dei Deejay di allora: Mauro Lottici.

    "Mi sono rimasti pochi documenti di quel periodo: un paio di foto, moltissimi dischi macinati dall’uso, un vecchio piatto Technics, un apparecchio strano che serviva a smagnetizzare le cassette, un mucchio di audiocassette promozionali che mai avrei creduto di utilizzare e sicuramente tanti ricordi. Un periodo indimenticabile durato dieci anni, dal 1976 al 1986.

    I miei inizi sono sicuramente comuni con la storia di tante radio italiane libere o private che siano. Radio Basso Lazio è stata la prima. Nata dalla solita combriccola di “compagni” era situata a Rocca d’Arce (FR); i 500 metri d’altezza del Paese servivano per una maggiore diffusione del segnale e la sede era nella sezione di un partito politico.

In una stanza fredda e disadorna su un paio di tavoli e sedie vi erano i possenti mezzi della bassa frequenza, tutti forniti dai gestori dell’emittente e presi in prestito direttamente dalle loro case; un giradischi (Stereorama 2000 DE LUX), un registratore a bobine della Geloso (quello famoso con i tasti colorati) e un microfono. In comune si era comprato il mixer, il trasmettitore, l’antenna e qualche disco (i miei li portavo da casa).

    Il trasmettitore era micidiale: fu il primo “Superspuria" con cui ebbi a che fare. Era una sorta di cubo verde oliva, ed una scritta ne spiegava l’origine: US ARMY. Un Collins surplus militare, comprato a Livorno e modificato dal solito espertone di turno con ben 20 watt di potenza. Quando era acceso anche i forni elettrici ed i frigoriferi delle case vicine ci ricevevano. Per non parlare dell’antenna; una Greenplain da radioamatore. Il 90% del segnale veniva irradiato in alto.. ci ascoltavano sull’Apollo 13, ma non nella valle del Liri.

    Non esisteva studio di registrazione, tutto avveniva in diretta ed ovviamente essendo una radio militante extraparlamentare non si accettava pubblicità. Nessun compromesso con i “biechi commercianti capitalisti”. Fino a quando non arrivò la prima bolletta della luce.

 Le pubblicità venivano trasmesse in diretta dall’animatore di turno, poi qualcuno portò una piastra di registrazione e lì facemmo un notevole “salto di qualità”. Manco a dirlo quello incaricato della creazione degli spot fu il sottoscritto .

    Poi i continui guasti del Collins ed un paio di visite dell’Escopost decretarono la fine dei giochi".

(Tratto dalla tesi di Laurea di Mauro Lottici).

Il Famoso Trasmettitore "Collins" da 20 Watt